Alcune ragioni per provare il jogo de búzios.

Come il fiore che spunta dalla neve, così è l’energia che, nascosta per tanto tempo dentro noi, emerge rompendo le nostre barriere psichiche nel percorso spirituale del candomblé.

Personalmente, ho provato davvero tante strade nel tentativo di trovare me stessa.

Ogni cammino intrapreso mi ha permesso di scoprire qualche cosa e magari di risolvere un problema contingente, ma posso dire che è stata solo l’iniziazione a farmi sentire, finalmente, arrivata o, per usare l’immagine del fiore, a segnare la mia rinascita.

Mi piace rammentare alcuni dei tentativi fatti, perché sono convinta di non essere l’unica ad avere girato tanto!

La prima intuizione della possibilità di entrare in contatto con energie non percepibili è stata grazie a una vecchia prozia dalle grandi capacità veggenti. Le sue profezie, che ricordo ancora parola per parola nonostante fossi una bambina quando le fece, si sono avverate. Anche le più dolorose.

Da lì il passo ovvio verso la consultazione di oroscopi e tarocchi: arti divinatorie affascinanti che, tuttavia, non conducevano alla scoperta dell’interiorità, né alla soluzione dei problemi.

Potevano dare una soddisfazione contingente, un piccolo traguardo, ma senza mai andare alla radice della mia insoddisfazione.

Con la meditazione, sia statica che dinamica, ho imparato ad avere accesso all’energia interiore e amici buddisti mi hanno consentito di comprendere il concetto di connessione energetica universale.

Gli scritti di Osho sono stati illuminanti e la meditazione mindfullness, al termine di una proficua psicanalisi, è diventata una pratica quotidiana.

Questi sono potenti strumenti di guarigione delle ferite interiori.

Un lunghissimo pellegrinaggio a piedi, in solitudine, durante un’estate, mi ha insegnato che non si è mai soli, se si ha il coraggio di conoscere sè stessi.

Con il reiki per la prima volta ho sentito l’energia fluire tra due persone e capito come possa aiutare a stare bene.

Durante alcune sedute di costellazioni familiari ho invece visto come l’energia si muove tra più piani e più persone e come sia possibile, agendo a livello energetico, modificare assetti relazionali.

Soltanto nel candomblé però, già dal primo ebo che ho fatto e poi, in maniera inconfutabile, nei bori che hanno preceduto la mia iniziazione, tutti gli aspetti della mia ricerca sono confluiti.

Mi sono ritrovata a contatto con la mia energia più profonda ma in connessione con quella delle altre persone che mi circondavano e con altre ancora a distanza; sono stata in solitudine senza essere sola; ho ricevuto e dato energia; ho percepito che certe mie azioni possono influenzare il piano energetico di altre persone, così come gli altri possono condizionare me.

Ho imparato a chiedere non per avere qualcosa ma per scoprire qual è la mia strada.

Per la prima volta, ho agito non solo per guarire una ferita o migliorare una situazione, bensì per consentire a me stessa, in maniera radicale, un nuovo inizio e iniziare a camminare sulla mia strada, verso il mio unico e irripetibile destino.

Improvvisamente, mi sono sentita al di là della barriera di pregiudizi, giudizi e bisogni in cui ero imprigionata.

Tutto è cominciato, per caso (ma anche no!) con un jogo de búzios.

Se ancora siete alla ricerca di voi stessi e del vostro cammino, il mio consiglio, di cuore, è di provarci … tentare non nuoce.

Il jogo de búzios non porta necessariamente all'iniziazione, questa è una scelta personale e non per tutti, ma consentirà di risolvere i problemi andando alla loro origine, capendo perchè ci sono.

Se desiderate smettere di essere intrappolati in situazioni difficili e dolorose .. qui avete un modo.

Fate un jogo de búzios!

Come il bucaneve rompe il ghiaccio e annuncia l’arrivo della primavera, così la mia energia interiore è sbocciata nel cammino spirituale del candomblé.

Come il bucaneve rompe il ghiaccio e annuncia l’arrivo della primavera, così la mia energia interiore è sbocciata nel cammino spirituale del candomblé.

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