Orixás che cosa?

Quando si tratta del Candomblé, si può dire che il mondo sia diviso in due parti: coloro che sanno di cosa si parla, o perché ne fanno parte o perché vivono in Paesi dove è comune, e tutti gli altri.

Marcelo, alias Pai Odé, appartiene al primo gruppo di persone: ha sentito parlare di orixás dal primissimo giorno di vita.

Ma, per esempio, sua nonna - che fu quella che lo introdusse agli orixás essendo lei stessa una sacerdotessa della religione umbanda - era nata nella seconda categoria di persone, quelle per cui la parola candomblé non ha significato.

Era infatti una tedesca fuggita dal proprio Paese poco dopo la prima guerra mondiale e apprese di questo mondo magico solo una volta arrivata in Brasile.

Io che sto scrivendo qui, una Ekede de Oxum (assistente dell'orixá Oxum), sono un altro esempio di persona che, a causa del suo curriculum, non potrebbe mai essere sospettata di avere qualcosa a che fare con gli orixás.

Sono stata io la prima ad esclamare: "Orixás cosa?”

Eppure, sono qui a scriverne.

Ecco quindi una domanda che so che molte persone (si) fanno e alla quale non può essere risposto in breve, come se fosse una FAQ riguardante il candomblé.

La domanda è: "Perché?”.

Perché io? Perché accettare quello che potrebbe sembrare totalmente irrazionale? perché sentirsi a proprio agio in un contesto culturale che è africano, mentre noi siamo brasiliani, europei, americani, asiatici …

Pai Odé risponderebbe a questa domanda dicendo: «Perché gli orixás non conoscono confini”.

Orixás senza confini è un mantra per lui.

Non è mai stanco di ripetere che l'amore degli orixás e la potenza del loro messaggio, il fascino del loro mistero, possono arrivare ovunque, raggiungere qualsiasi tipo di persona in tutto il mondo.

E può dimostrarlo: tra i suoi “filhos” (figli di santo) o semplicemente tra i tanti che vanno da lui per chiedere consigli, per saperne di più, ci sono persone provenienti da angoli molto diversi del mondo.

Ma questa risposta dice tutto e niente allo stesso tempo.

Dice tutto perché è vero che questa cultura e religione è aperta e disponibile a chiunque voglia accostarsi ad essa.

Ma è insufficiente perché non riesce a spiegare come, a molte persone che hanno posto la domanda “orixás che cosa?”, sia poi successo di diventarne grandi ammiratori, non senza avere dovuto superare paure, pregiudizi, scetticismo, senso di ridicolo …

Attraverso questo blog vorremmo provare a rispondere alle molte domande che la gente ci pone, offrendo due diversi punti di vista: quello di qualcuno che è nato nel candomblé e quello di una persona che ha finito per essere coinvolta, ma che arriva da un ambiente culturale molto distante e che ancora oggi si domanda: "orixá che cosa?”..

… senza mai smettere di essere sorpresa dalle infinite risposte che gli orixás possono dare.


Seguiteci … e fate le vostre domande!

La margherita è il fiore della gioia e dell’amicizia.Se ti stai avvicinando per la prima volta al candomblé, sappi una cosa: è allegro e colorato come un prato fiorito!

La margherita è il fiore della gioia e dell’amicizia.

Se ti stai avvicinando per la prima volta al candomblé, sappi una cosa: è allegro e colorato come un prato fiorito!

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