Ogum

Ogum è un guerriero o, meglio, è il guerriero tra gli Orixás.
È una di quelle divinità la cui origine è storica.
Si narra infatti che egli sia stato il più coraggioso dei figli di Odudua, re della città di Ire.
Viene chiamato: Ògún onire (Ogum della città di Ire) e anche Ògún méje logun mi (Il mio Ogum delle sette guerre).

Secondo il mito, Ogum è il figlio di Iyemanjá, fratello maggiore di Exú e Oxossi, cui era molto legato.
Fu lui ad insegnare ad Oxossi ad andare nel bosco a caccia e a provvedere alla famiglia.
Fu infatti il primo cacciatore ma, grazie al suo innato coraggio, quando arrivò il momento del pericolo, fu colui che difese la sua famiglia e tutta la Tribù.


Si narra che un giorno, nel tornare in ritardo dalla caccia, trovò la sua casa in fiamme, assalita da ladri.
Acceso dalla rabbia, uccise tutti i malviventi e fu così che emerse la sua vera natura.
Decise quindi di abbandonare l’attività di cacciatore, lasciare la sua città natale e fare il giro del mondo per combattere e diventare un guerriero.
Si trasformò così nel Protettore della patria e nel conquistatore di nuove terre.
La sua gloria crebbe.
Tornò a casa solo dopo molti anni, quando era già conosciuto per il suo coraggio, la sua fermezza, la sua grande abilità di guerriero.
Non fece tuttavia in tempo a tornare, che dovette ripartire per un’altra durissima guerra.
Salutando la moglie e i figli, ordinò loro di scegliere un giorno della settimana nel quale, durante la sua assenza, tutta la città si sarebbe fermata, senza parlare o svolgere attività, quale segno di rispetto e preghiera per lui.
Così avvenne.
Ogum si assentò per sette anni.
Quando finalmente tornò ed entrò in città, era coperto di polvere, stanco e irriconoscibile.
Si fermò in una casa, chiese acqua e cibo, ma nessuno gli rispose.
La stessa scena accadde in un'altra casa, e ancora e ancora.
Ovunque la gente rimaneva in silenzio e nessuno si prendeva cura di quel mendicante, essendo tutti impegnati a pregare.
Ogum divenne incredibilmente furioso: iniziò ad assalire chiunque incontrasse e la sua rabbia si fece così grande che le persone intorno a lui finalmente si resero conto che quel mendicante era il loro re.
Ma era troppo tardi: era implacabile.
Ci volle l’intervento di Exú per calmarlo e farlo ragionare.
Quando finalmente fu tranquillo e fu possibile parlargli, i suoi figli gli spiegarono che se la gente non aveva risposto alla sua domanda di cibo e acqua non era per mancanza di rispetto, ma perché non lo avevano riconosciuto. Gli abitanti della città non si erano trasformati in egoisti senza cuore: al contrario, erano tutte persone fiduciose e obbedienti che riconoscevano il valore supremo degli ordini del loro re. Poiché quello era il giorno sacro dedicato a pregare per lui, nessuno avrebbe parlato o si sarebbe distratto dalla meditazione, nemmeno per aiutare un mendicante nel bisogno.

Ogum incarna l'energia dei metalli.
Egli rappresenta l'energia vitale della trasformazione costante; la forza di cui abbiamo bisogno per vincere le nostre battaglie, per raggiungere i nostri obiettivi superando i nostri nemici.
Ogum è continuamente in movimento, muta sempre, modifica qualcosa.
Ogum è nell'evoluzione umana, nella tecnologia, nelle costruzioni, nelle strade, nella vita e nella morte.
Ovunque qualcosa stia migliorando o stia cambiando, lì c'è Ogum.
Ogum non sopporta la solitudine.
Lo si riconosce in quelle persone forti, indomabili, orgogliose, ma anche inclini ad arrabbiarsi e ad essere irragionevoli senza motivo.
A causa di queste caratteristiche, queste persone a volte agiscono senza pensare, ma poi sono in grado di fermarsi, riflettere e trovare un rimedio per i loro errori.
Ogum trasforma costantemente anche il carattere.

Ògún ye! Mo ye!

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